Vuoi un buon olio?
E allora devi sapere che un buon olio deve essere:
Fruttato (se ha sentori di erba appena tagliata o di carciofo o mandorla ecc. vuol dire che le olive sono state raccolte al giusto punto di maturazione, che sono state molite fresche e che sono sane);
Amaro (non è certo una componente negativa, anzi, vuol dire che è ricco di polifenoli. Sono questi composti aromatici che caratterizzano un olio di alta qualità. Sono eccellenti antiossidanti ed offrono una vera e propria azione terapeutica antinfiammatoria, antibatterica e antivirale, e non ultimo, hanno un ruolo importante nella prevenzione delle malattie degenerative);
Piccante (la nota piccante è anch’essa un segnale della presenza di polifenoli. Le note di piccante ed amaro coincidono con le sostanze che fanno bene. E’ fondamentale assaggiare l’olio prima di acquistarlo. Un olio extravergine deve assolutamente avere queste caratteristiche);
Pochi perossidi (sono essi i maggiori responsabili del sapore rancido dell’olio, oltre alla cattiva conservazione);
Estrazione a freddo (una temperatura superiore a 27° altera il contenuto fenolico e le componenti aromatiche);
Bassa acidità (un olio extravergine d’oliva deve avere un’acidità non superiore allo 0,8% . Per ottenere questo basso grado di acidità le olive devono essere sane e raccolte al giusto grado di maturazione utilizzando corrette tecniche di raccolta, di trasformazione e di maturazione. L’acidità non viene rilevata dall’organismo umano bensì soltanto dall’analisi chimica);
Made in Italy semplicemente perché noi abbiamo l’olio migliore del mondo.
Attenzione: preferire il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) all’IGP (Indicazione Geografica Tipica) perché il secondo consente l’utilizzo di olive provenienti dall’estero.